sabato 21 novembre 2009

NE PARLIAMO?

Tutto sommato, pensavo che più autori (e lettori) avrebbero discusso la questioni "lungaggini"... brodo lungo nei graphic novel, troppo spesso almeno. E come distinguere poi la lungaggine  motivata da un ritmo, da un significato e da forza dell'autore, e invece quella che si spaccia per rappresentazione del reale e della sua noia, come se bere il caffè e soffiarsi il naso fosse di per sé importante. Mentre può esserlo quando ha un senso, e questo gli è dato dall'autore.
Tant'è, la discussione resta aperta.
Intanto, postando questa prima, bellissima pagina di Paolo Bacilieri (che nel n.7 appena chiuso, ci darà una scossa profonda con una piccola storia molto importante), questa è dal n.6, che avrete già letto.


Quindi sapete anche come va a finire e come tutta si svolga in una mai nominata Lucca Comics (Festival Del Fumetto, FdF) e come coinvolga fan, lettori, autori e cosplayer. Che dire di questi ragazzi vestiti da personaggi? Quanto sono legati al fumetto o alla lettura e quanto invece alla trasformazione di se stessi in altro? Quanto al solo appartenere a una comunità che si esibisce?
Roberto Recchioni , a Romics, contestava lo stra-potere dei cosplayer. Ma è un dato di fatto, ci sono, e  se fanno rabbrividire gli autori di fumetto, da Gipi (di lui nel n. 7 avremo anche un'intervista sul suo spettacolo teatrale: S .) a Makkox , occorre capire che sia questo fenomeno in aumento (presente ormai anche alla Fiera del Libro di Francoforte). Io mi sarei vestita da Corto Maltese? Credo di sì (e lo so, non sarebbe stato un bel vedere, ma non avevo nemmeno il phisique du role di Valentina Mela Verde... tant'è...).

14 commenti:

  1. i cosplayer..gente anche adulta che si maschera/traveste da personaggi dei fumetti o dei cartoni? mi affascina la loro convinzione e il loro narcisismo...sono pop, sono genuini. ho paura dei cosplayer.
    a 11 anni per carnevale mi sono mascherato da superman, ero felicissimo!

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  2. Sul serio, c'è così tanto da parlare e discutere sui cosplayer? Senza voler offendere nessuno, ma non ci trovo nulla su cui poter farci un discorso e trovo quasi più una moda il parlare più o meno male dei cosplayer che la stessa moda dei cosplayer, appunto.
    Sono semplicemente e molto banalmente persone che si divertono a travestirsi e a giocare.


    ReCaliscetta

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  3. Io lo trovo un argomento interessante, invece. Questa, Laura, è anche una delle prime volte che finalmente lo vedo affrontato in modo stuzzicante.

    Prima che mi accorgessi della "moda", a una festa organizzata dal Cfapaz all'arci di Cremona, qualche anno fa, mi divertiva un sacco l'idea. Alla fine non andaii per qualche casino, ma ci tenevo una cifra a travestirmi da Zanardi.

    Poi è esplosa la moda, appunto. Lasciai stare (snobismo? Può darsi.)

    Attualmente diciamo che la mia risposta a un fenomeno del genere è: se VUOI essere in un certo modo, siilo! Non "travestirti da". A Lucca a volte mi scambiano per cosplayer (credo sia accaduto a diversa gente), e questo mi fa ghignare non poco. E' una piccola soddisfazione ironica. Credo in TUTTI i linguaggi umani. Voglio imparare a usarne il più possibile, dal cinema al linguaggio del corpo. Al cosìdetto "look", inevitabilmente. Anche a non voler dire nulla col proprio look (t-shirt e jeans?), qualcosa la dici, magari proprio che di vestirti in un certo modo te ne frega poco.
    Ora. Temo di star per dire un'enorme banalità, perchè sto per generalizzare di brutto, quindi chiedo anticipatamente scusa, ma spesso i cosplayer, nella loro quotidianità, si vestono in modo molto molto meno "forte". Piuttosto, preferisco dei loro parenti cultuarli: gli emo. Loro per lo meno indossano davvero ciò in cui si immedisimano - a prescindere dai loro perchè e dal loro buon gusto.

    Ma a questo punto mi domanso se, forse, non sia vero che necessariamente un cosplayer debba identificarsi in un personaggio. Forse esageriamo. Forse è solo un gioco. In cui è sacrosanto liberare tutto. L'importanza del gioco è enorme, anche per gli adulti. A me fa solo piacere vedere gente giocare, davvero.

    Che poi tutto questo universo, ormai complesso, sia shackerato con quello del fumetto e anche di un certo tipo di fumetto, be', è tutta un'altra storia, decisamente. E credo che nell'ambiente del fumetto italiano sia stato già più che sviscerato... No?

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  4. mi chiedo perchè i cosplayer non organizzano una fiera per i cosplayer?
    (comune di Lucca, l'anno prossimo, dato che ormai campate di fiera e di multe, mi fate trovare una cassa di birra all'entrata? grazie. )

    non ho ancora visto nessuna interpretare i fumetti di cicciolina, la giuria andrebbe di matto.

    antonio

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  5. @215, mi fai morire :D
    @recaliscetta, certo, è un gioco, i giochi però sono significativi...
    @eta, carissima, era di sicuro la volta che (un 4 o 5 anni fa) ci sono andata vestita da LA MOSCA di Trondheim, i denti già li ho, cmq ho costruito la maschera e le ali, per il resto una gonna a palloncino nero tirata sotto le ascelle ha fatto il resto... e sì, travestirsi è divertente.

    Poi c'è esibizionismo e questo mi urta un po', personalmente. Ma c'è anche un gioco di ruoli assoluti, in ogni caso a romics una bella grimilde giovanissima ha comprato il volume di valentina mela verde... sono così separati i due mondi? No, ma forse occorre capirli meglio e non confondere i vari gnomi o pescatori e o bamboline con altri fumetti e la lettura, come nemmeno gadget e peluche. Non si escludono, io li amo, ma preferisco vederli accanto e non mescolati con i libri, solo per facilità di comunicazione. Semplicemetnte non separare di netto, ma impedire la confusione, vicini e sfumanti uno nell'altro, i mondi diversi hanno punti in comune e distanze. Peraltro, Antonio, Cicciolina non è stata proprio un "personaggio" dei fumetti, sebbene fu fumettata,dai :) Ma nel 45 al carnevale a Berlino vinse una donna che "indossò" il costume de "la Germania del dopoguerra"... era nuda!

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  6. quando avevo 10 anni (più o meno) mi feci fare un costume da puffo, era di peluche con tanto di coda a palla..insieme alla mia amica d'infanzia, ce lo cucirono le nostre madri..E giravamo per il paese co sti costumi..forse qualcuno si mise a ridere x la coda a pon pon e allora Roberta, la mia amichetta se la fece scucire..io invece me la lasciai ..
    Vabbè non c'entra niente coi cosplayer...

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  7. Laura, maaa:
    http://www.cremonapalloza.org/galleria/displayimage.php?album=30&pos=14
    ;)


    La "Germania del dopoguerra"... fantastico!

    Tornando a noi: sono d'accordo con te... Bisognerebbe capir meglio gli argomenti e soprattutto, se si devono incontrarlo, farlo con buon senso. D'altronde, ANIMAls fa incontrare fumetto con molto altro. E' anche questa una vostra sfida, no? Però tutto ciò avviene in un certo modo... Pensato... Educato, aggiungerei. La sensazione, che, invece, si ha in certe fiere, be', la conosciamo...

    Comunque viva il gioco, sempre e comunque! ;)

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  8. per quel che mi riguarda fin tanto che l'essere cosplayer resta nell'ambito ludico e ci si diverte a farlo (insomma un hobby come tanti altri) non è affatto un problema... anzi perchè no? visto che poi si mettono in bella mostra abilità creative legate al trucco e al saper fare...
    ma quando poi l'essere cosplayer sfocia nel patologico perchè è l'unico modo per avere una identità perchè non si riesce a vivere la propria, ad essere se stessi e quindi serve la fuga nell'immaginario per avere un ruolo, beh è una cosa che inquieta e disturba.
    Rimasi molto colpito nel leggere che in Giappone (sempre loro, eheheh) c'erano alcune ragazze che erano arrivate a modificare chirurgicamente le fattezze del proprio volto per rassomigliare il più possibile al loro personaggio preferito: Hello Kitty... roba dall'altro mondo davvero

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  9. OT - ma le pagine di questo blog stanno languendo... dopo la spinta fortissima iniziale ci si sta spegnendo o sbaglio?

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  10. troppa ragione hai orso papi... il problema è che a volte la vita, quella non di carta, ci distrae e allontana. Ora smetteremo di languire, sì.
    riprendiamo subito.
    Per quello che riguarda i cosplayer mi par che pure ragioni giusto (ma non dimentichiamo che anche senza cosplayare c'è chi si è operata per assomigliare a BARBIE!, la bambola, non il nazista...)
    L'importante sarebbe capire come conviver e scambiarsi opinioni tra coss e mondo del fumetto. Non mi è del tutto chiaro. bah
    ma viva il gioco, come dice Eta :)

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  11. ...Eta ha dato anche un link prima, hehe, non mi soddisfi la curiosità?
    Lo ridò:
    http://www.cremonapalloza.org/galleria/displayimage.php?album=30&pos=14
    Sei tu? :))

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  12. In tempi confusi e incerti come quelli attuali,
    travestirsi per farsi notare è una prudenza quasi ammirevole.

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  13. http://www.youtube.com/watch?v=nyssf9k0qdM

    !
    gg

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  14. @ eta... AAAARGH! nn avevo notatoooo per fortuna ho la mschera eheeh
    @gripa, bella frase, me la segno... e corro a travestirmi in qualche modo... o scappare è più radicale?
    @gg :)

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